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L’evoluzione è una questione culturale

Io credo che l’uomo abbia una missione da compiere: evolversi.

A prescindere dalla condizione socio- economica e culturale di partenza, tutti abbiamo il diritto e il dovere di migliorarci.

Purtroppo stiamo vivendo un momento in cui molte persone si sono arrese, hanno smesso di credere nella possibilità di un futuro migliore che sia quello dell’intera umanità o quello personale.

Vedo continuamente persone che sono concentrate a farsi bastare quello che hanno invece di trovare il modo di accrescere ciò che possiedono.

La ricchezza non è solo una questione economica è anche una questione culturale, dove per cultura intendo la capacità di acquisire nozioni e competenze nuove che possano essere trasformate in strumenti utili a migliorare la propria condizione, qualunque essa sia.

Quante delle persone che consocete investono in formazione?

Io ritengo che i soldi spesi in formazione non rappresentino un costo ma un investimento su noi stessi, sul nostro futuro.

Questo è uno dei motivi per cui costantemente frequento corsi di formazione, compro libri e seguo seminari ed è sempre per questo motivo che mi piace regalare libri e coinvolgere altre persone nei corsi che frequento.

A volte la cosa che mi lascia perplesso è che ormai molti si sentano onniscenti senza avere neanche una minima preparazione di base, quello che in passato faceva la televisione ora lo fanno i social con un impatto ancora maggiore.

Mi ricordo che mia madre mi ripeteva: “E’ così…perché lo ha detto il telegiornale”, oggi è così perchè lo dice facebook oppure un messaggio copiato e incollato su Whatsapp da chissà chi.

Si è persa la capacità di capire quando un’informazione è una notizia oppure è una stronzata.

Stiamo andando verso un’involuzione culturale che ha conseguenze anche in termini economici e sociali.

Cinquant’anni fa c’era l’analfabetismo dovuto alla guerra, esigenze contingenti che portavano a lasciare la scuola per andare a lavorare, alla mancanza di politiche sociali legate anche all’istruzione, oggi invece abbiamo l’analfabetismo funzionale.

Moltissime persone non sono in grado di utilizzare gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione e questo comporta un divario, oltre che in termini di accesso alle informazioni, di accesso a nuove opportunità.

Quelli della mia generazione si credono di essere al passo con i tempi perché usano facebook, non sapendo che ormai è ritenuto dalle generazioni successive, uno strumento per vecchi .

In ogni contesto che frequento ci sono persone che rimangono ferme ed altre che spiccano il volo e quelle che spiccano il volo sono quelle considerate folli da chi non vuole vedere una via d’uscita dalla propria condizione.

Molti sono diventati spettatori della propria vita, seguono un copione che viene scritto da altri e quando c’è da mettersi in gioco, la fuga è l’unica strada.

Tu quanto investi sulla tua cultura?

Qual è l’ultimo libro che hai letto e che ti è stato utile?

Quando è stata l’ultima volta in cui ti sei reso/a conto di aver fatto un passo avanti?


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