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Gestire lo stress a lavoro e non solo…

Vi ricordate di William Bill Foster?

Sono sicuro che molti di voi in determinate circostanze abbiano desiderato essere lui.

Bill è il personaggio del film "un giorno di ordinaria follia" interpretato da Michael Douglas che sfoga la sua frustrazione girando con un lanciarazzi in una Los Angeles caotica.

Una serie di eventi lo porta a raggiungere il punto di non ritorno, un imprevisto legato al traffico diventa più la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Come possiamo far si che l'acqua non si accumuli nel vaso e non trabocchi?

Non potendo cambiare il vaso dobbiamo trovare il modo di regolare l'acqua che entra dentro.

Nel mondo lavorativo spesso non siamo noi a gestire il livello di acqua che arriva, noi siamo gli addetti alla diga che devono arginare, far defluire e depurare per far si che il prodotto finale sia utilizzabile dall'utente.

E' chiaro che un'efficace organizzazione del tempo e del lavoro favorisca la gestione delle attività da svolgere e ciò permetta una buona sopportazione del carico di lavoro individuale, a volte questa pianificazione è assente o fatta male e non dimentichiamoci che gli imprevisti da gestire sono sempre dietro l'angolo.

Come possiamo rispondere alle necessità a cui dobbiamo far fronte senza aumentare lo stato di stress?

E' necessario intanto effettuare una distinzione tra eustress (lo stress buono) e distress (quello cattivo), direi di soffermarci su quest’ultimo che è poi quello che tutti conoscono e a cui tutti associano il termine stress, nella sua accezione disfunzionale.

Come mai una situazione di stress può non avere lo stesso effetto su un'altra persona?

La risposta è semplice in quanto è la percezione della realtà (la ricostruzione che facciamo degli eventi) a dare ad essi un significato.
Una interpretazione che rende ai nostri occhi tale situazione più o meno stressante. Insomma, più che il fatto in sé, è il significato che gli attribuiamo e la valutazione che ne facciamo a determinare in buona parte la qualità del fatto in termini stressogeni per noi. E poiché la nostra mente ricostruisce, interpreta e attribuisce significato ad ogni situazione, ecco che gli eventi diventano anche dal punto di vista stressogeno decisamente soggettivi.

Lo stress è dunque quel meccanismo che permette al nostro organismo di affrontare le circostanze per poi ritornare in uno stato di equilibrio.

Se il meccaniscmo della gestione dello stress si “inceppa” e quindi non riesce a riportare l’organismo in una situazione di equilibrio, alla lunga l’organismo è come se girasse a vuoto nel tentativo di ritrovare l’iniziale bilanciamento che non trova e alla fine soccombe ammalandosi.
Questo è distress che alla lunga può portare conseguenze anche serie su più aspetti della salute fisica e psichica.

Cosa dobbiamo fare?

Innanzitutto bisogna avere la lucidità per fermarsi un attimo e capire la situazione:

  • quali mezzi abbiamo a nostra disposizione;
  • far ricorso alla nostra esperienza, non solo lavorativa, ricordando come siamo già usciti  in situazioni di stress;
  • scrivere tutte le attività da svolgere e ordinarle per priorità, non tutto ha priorità massima.
  • Non pensare al perchè piuttosto pensa a come superare la situazione.

Può essere molto utile vedersi in seconda posizione (guardarsi da fuori) durante questi momenti e fare attenzione a come siamo messi con la fisiologia, con il respiro, e con il nostro dialogo interno.

Questo ci permette di staccare per un attimo la spina, uscire dal circolo vizioso in cui stiamo entrando e vedere le cose da un altro punto di vista, in maniera distaccata che aiuta a ricontestualizzare gli eventi e gli impegni.

Come sapete è funzionale utilizzare tecniche di rilassamento legate alla respirazione o allo Yoga della risata, aiutano a ricaricare le pile interne della nostra energia.

Una storico spot diceva prevenire è meglio che curare per cui, giochiamo di anticipo, mettiamoci nella condizione di scaricarci e rigenerare il nostro organismo nei momenti in cui non siamo al lavoro.

Dormire bene, rispettare i cicli naturali di sonno e veglia, far riposare il corpo e la mente sono condizioni imprescindibili per una buona salute mentale e fisica, dedichiamo del tempo a ciò che ci piace.

E' fondamentale che quando finisce l'orario lavorativo si dica STOP a tutti i pensieri e problemi che abbiamo affrontato durante la giornata, lasciamoli fuori dall'auto o dai mezzi pubblici che utilizziamo per tornare a casa e prima di aprire la porta ricordati di fare un bel sorriso.

 

 

 


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